Giornalista e letterato italiano. Visse quasi sempre a Roma,
partecipe e animatore della vita intellettuale della capitale, collaborando a
numerosi fra i più importanti giornali e riviste del tempo: "Marzocco",
"Il Giorno", "Giornale d'Italia", "Capitan Fracassa" e altri. Assai brillante
nella sua attività di pubblicista, che spaziava dalle cronache mondane
alle corrispondenze di guerra, raccolse i suoi articoli, spesso firmati con lo
pseudonimo
Dieli, in alcuni volumi e fu redattore capo della rivista
"Convito" di A. De Bosis. Come letterato fu meno originale, inserendosi sia
nelle poesie (
La città di vita 1896;
Oratorio d'amore 1904)
sia nei romanzi (
L'orda d'oro, Centocelle, Il crepuscolo degli dei,
trilogia composta fra il 1904 e il 1915) nei moduli dannunziani e decadenti,
prediligendo la descrizione di forti drammi interiori o della crisi sociale e
morale della raffinata aristocrazia romana. Il suo amore per la capitale e i
suoi molteplici interessi culturali sono testimoniati dai suoi numerosi saggi:
Le chiese di Roma (1900);
Roma (1912);
Roma romantica
(1935);
I Bonaparte a Roma (postumo 1938). Di valore la traduzione curata
da
A. di tutto il teatro di Shakespeare, cui dedicò anche una
monografia (Firenze 1869 - Roma 1936).